Mateo Retegui, attaccante dell’Atalanta, si racconta in un’intervista in cui parla del suo viaggio dal calcio argentino con il Tigre fino a diventare una delle punte di diamante della Serie A. Expressa un sentimento profondo di gratitudine verso coloro che hanno creduto in lui lungo questo percorso, a partire dal suo club d’origine, il Tigre, fino al Genoa, che gli ha permesso di fare il grande salto nel calcio europeo, realizzando il suo sogno d’infanzia. Retegui non dimentica di menzionare il ruolo cruciale di Roberto Mancini nella sua crescita e l’importanza di Spalletti per aver mantenuto la fiducia in lui. Allo stesso modo, esprime un forte apprezzamento per Gasperini, il club di Atalanta e tutti i suoi compagni di squadra, sottolineando l’impatto significativo che hanno avuto sulla sua brillante stagione individuale.
Il giocatore argentino ripercorre anche alcune delle sfide incontrate lungo il cammino, come l’infortunio al ginocchio subito mentre giocava per il Genoa, che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per alcuni mesi. Tuttavia, evidenzia il supporto incondizionato ricevuto dall’Atalanta, club che lo ha aiutato a superare momenti difficili e a riprendere fiducia in campo.
Con una performance impressionante, Retegui ha segnato sette goal in Serie A e due in Coppa Italia nella stagione precedente, assestandosi come uno degli attaccanti più letali del campionato italiano. Sottolinea, inoltre, la qualità dei difensori in Italia, menzionando Francesco Acerbi come uno dei suoi avversari più temibili.
Grazie al gioco diretto dell’Atalanta e alla fiducia riposta in lui da squadra e staff tecnico, Mateo Retegui non solo ha ottenuto un notevole successo individuale, ma ambisce anche a diventare il capocannoniere della Serie A, con l’Atalanta che punta a traguardi sempre più alti, tra cui il sogno di vincere la Champions League.